5 Gennaio 1926 - Martedi

La baldoria di Piazza Navona, a Roma.

  

La sera della vigilia di Epifania i Romani si recano a Piazza Navona per gustare il caratteristico spettacolo della fiera dei balocchi. Adulti e bambini gareggiano nel suonare trombe e trombette; dalla vecchia Piazza, fino a tarda notte, si riversa per tutta la città un'onda di risi e di suoni.
Piazza Navona disegna ancora l'arena dello Stadio di Domiziano; e i giuochi - agones - soliti a celebrarsi in tale Stadio, le trasmisero il nome di Campus agonis, trasformatosi poi in quello di Agone, Nagone, Navone, Navona.
La grande attrattiva del circo antico furono le gare delle bighe a due, a quattro cavalli: gare celeberrime e torbidamente famose. Il popolo di Roma, dalle grandi scalinate circensi, assisteva
inquieto e fremente, al turbinio delle bighe intorno alla meta, al vario e rapido alternarsi dei colori vivi che distinguevano i cocchieri delle quattro fazioni in voga. Il 15 Agosto 1810 per l'onomastico di Napoleone I , signore allora del mondo e di Roma, fu ripristinata questa festa alla romana; da quel tempo la corsa del fantino si ripetè in Piazza Navona fino a tempi molto prossimi, specialmente per festeggiare la venuta di sovrani e principi. Tre squadre di quattro o sei cavalli, montati da fantini in fogge romane, e distinta ciascuna di un diverso colore, percorrevano successivamente l'arena con tre rapidi giri. Ultima succedeva la corsa dei vincitori, a cui spettava il gran premio che consisteva in una somma di denaro. Negli ultimi tempi si sostituì alla somma la facoltà di domandare un impiego o una grazia, a scelta del vincitore. A siffatta sostituzione va congiunta nei ricordi del nostro popolo la storia commovente di Gaetano Ragazzini. Stirpe di cavallerizzi: aveva sette anni; e l'idea di poter liberare suo padre, condannato per omicidio alle galere, fece di codesto fanciullo un eroe circense. Roma si accalcò curiosa e commossa all'interessante spettacolo, ed il coraggioso ragazzo trovò nella pietà filiale la forza per la vittoria.

(Tratto da : Almanacco del ragazzo Italiano - Enciclopedia della vita giovanile Vol. I per l'anno 1926 - Bemporad & F° , Editori - Firenze)