Chiesa di SS. Cosma e Damiano

Mosca, 6 aprile 1994

Presentazione

Nel nostro paese oggi c'è un collage etico - morale; noi russi abbiamo dimenticato le cose più semplici nella cultura cristiana, siamo diventati come handicappati. Tutto ciò è il risultato di quanto accaduto negli ultimi decenni della nostra storia, questo noi dobbiamo saperlo, accettarlo e capirlo. Per tutte queste ragioni, le cose mistiche sono molto pericolose per noi ortodossi. Noi dobbiamo sapere discernere se chi parla con noi sia Iddio o sia qualcun altro. Il vuoto ideologico non si riempie facilmente ed ecco che oggi il Dottor Gaspari viene a noi come portavoce di Dio, per dirci, trasmetterci le parole di Dio.

La parola passa al Dottor Luigi Gaspari

Carissimi amici di tutte le Russie e di Mosca, oggi sono qui per cercare di creare una maggiore comunione fra noi dell'Occidente e voi di Russia. Quello che manca oggi al mondo è proprio la comunione. Il mondo è diviso in tante ideologie diverse, tante dottrine, tanti modi di pensare più o meno giusti, tutti volti a risolvere i problemi dell'umanità. I problemi che oggi esistono si sono accumulati nel tempo e spesso sono frutto di errori commessi nel passato. Il nostro passato ci pesa e oggi ci siamo ridotti a non avere più ideali sicuri se non quelli legati alle radici della nostra civiltà. Per voi russi queste radici sono la santa Chiesa Ortodossa che io e il mio maestro Padre Pio abbiamo amato tanto. Il Santo Padre Pio da Pietrelcina, che ha portato le stigmate per 50 anni, era molto simile ad un Archimandrita ortodosso per la severità, per il rigore e per la inflessibilità nel non volere dialogare con nessuna ideologia che non fosse puro cristianesimo. Egli diceva che il dialogo diventa come un "cavallo di Troia" che ci porta in casa i nemici, così come San Giovanni, l'Apostolo Prediletto, scrisse nella sua II lettera: " Tutti quelli che non confessano che Gesù Cristo è Dio e si è incarnato, questi sono l'anticristo. Non li salutate e non li ricevete in casa perché chi li saluta partecipa delle loro opere malvagie ". Perciò egli amava il rigore ortodosso che non vuole compromessi con nessuna ideologia. Ecco, vedete come io, al pari di voi ortodossi, sia stato allevato alla scuola di una rigida dottrina cristiana. Essa però fu addolcita dal grande amore del cuore del frate Padre Pio da Pietrelcina. Padre Pio era un personaggio conosciuto ovunque per le sue stigmate, per il suo coraggio di difendere sempre la verità e anche per i grandi miracoli che operava in tutto il mondo. Gli uomini che andavano da lui venivano da tutti i continenti: dal Giappone, dall'America, dall'Africa del Nord e del Sud, dall'Australia, dalle Isole della Sonda. Milioni e milioni di uomini arrivavano a San Giovanni Rotondo per conoscere questo uomo che era Luce dello Spirito Santo. Egli con una parola sola poteva illuminare le menti e dirigerle verso l'amore alla verità. Egli cambiava le situazioni familiari, risolveva i problemi della disoccupazione, risolveva i problemi dell'angoscia perché per mezzo dello Spirito Santo poteva trasformare ogni tristezza in letizia. Padre Pio era diventato una calamita per i giovani, per gli adulti di tutto il mondo. San Giovanni Rotondo, in provincia di Foggia, a volte era affollata da più di centomila persone venute da ogni angolo della terra. Fu lì che feci la mia esperienza durata ben quattordici anni e vi posso assicurare che questo uomo aveva in sé una forza capace di capovolgere le sorti degli uomini caduti sotto l'imperio di Satana. Il convento di San Giovanni Rotondo, quando io mi ci recai nel 1940, era molto affascinante e nella mia immaginazione di bambino lo vedevo, chissà perché, come un convento russo, come uno di quelli che poi avrei visto qui. Forse fin da allora intuivo un grosso legame fra la Russia ortodossa e Padre Pio da Pietrelcina che aveva, come ripeto, rigore di disciplina e immenso amore del cuore che sono le caratteristiche principali del buon clero ortodosso. Padre Pio come francescano aveva dato il primato all'amore, ma richiedeva ai suoi figli spirituali una rigidissima disciplina di pensiero e di azione, perché egli temeva che il mondo corrotto potesse far cadere nel fango i suoi amatissimi figli. Padre Pio vedeva tutto, sapeva tutto di tutti perché aveva, per così dire, l'occhio di Dio". Egli era ripieno di Spirito Santo e noi sappiamo che lo Spirito Santo ha udito, occhi e parola, quindi quando ci si avvicinava a Padre Pio era come avvicinarsi allo Spirito Santo. Le risposte sue erano infallibili, egli vedeva in ogni persona che si inginocchiava davanti a lui quale era lo spirito che la animava. Ecco che il grande sacerdote era venuto ad aiutarci per fare un discernimento degli spiriti, la cosa più necessaria per vivere in questo mondo. Padre Pio possedeva il discernimento al massimo grado. La confusione generale che regna oggi nel cuore e nelle menti degli uomini dipende da una generale mancanza di discernimento degli spiriti. Noi a volte, anche in buona fede, ci dedichiamo anima e corpo ad un'opera, ad una attività che crediamo essere per il bene nostro o del nostro prossimo e poi, dopo tanti anni di lavoro e di sacrifici, ci accorgiamo di aver sbagliato tutto. Ciò è conseguenza di un mancato discernimento degli spiriti che, mi diceva Padre Pio, è un dono dello Spirito Santo. Noi fin da bambini avremmo dovuto chiedere a Dio la Sapienza. Come dice San Paolo, Dio non può negare la Sapienza a coloro che gliela chiedono, perché questa Sapienza è l'essenza divina che l'uomo deve possedere se vuole piantare radici nell'eternità. Colui che non attira su di sé la Sapienza di Dio, resterà nelle sofferenze e nelle angosce del tempo e non potrà conoscere e tanto meno raggiungere le gioie dell'eternità. È la Sapienza che ci fa sicuri di avere un Padre, cioè Dio. È la Sapienza che ci permette di comunicare con l'Essenza della verità. È la Sapienza che ci fa felici e che ci fa credere che il male del mondo è passeggero, ma il bene infinito di Dio è presente ed eterno. Il male nel mondo è apparenza, cioè appare e poi improvvisamente scompare quando noi siamo diventati figli della Sapienza di Dio. Ecco perché la mia buona mamma Ida, quando avevo 14 anni, mi mandò da Padre Pio da Pietrelcina: essa mi volle mandare alla scuola della Sapienza Divina e vi assicuro che quella era la più alta scuola di Sapienza. In questa scuola sono cresciuto, in questa scuola ho raggiunto la maturità, mi sono laureato in Farmacia e poi all'età di 28 anni ho ripreso la vita accanto al Santo Padre Pio che mi doveva preparare ad una missione misteriosa che io non conoscevo ma che sapevo con certezza essere una realtà. Questa consapevolezza dipendeva dal fatto che Padre Pio da Pietrelcina, quando io mi recai per la prima volta da lui nel 1940, tre mesi dopo il nostro incontro, mi fece scrivere una lettera da una sua figlia spirituale (egli non aveva la possibilità di scrivere personalmente essendogli stato vietato dal Vaticano). In questa lettera Padre Pio mi avvertiva che Gesù aveva deciso del mio avvenire e che perciò avrei dovuto prepararmi. Dopo 14 anni, nel 1954, ritornai a San Giovanni Rotondo, dopo aver provato tante delusioni e dispiaceri per la morte del mio papà Augusto. Da allora fino al 1968 sono rimasto alla scuola della Sapienza di Padre Pio da Pietrelcina. Questa Sapienza mi ha detto tante cose, mi ha insegnato la realtà dell'esistenza di Dio perché Dio nella sua Sapienza spesso si faceva luce infallibile nel mio cuore, spesso mi guidava per sentieri impraticabili dandomi la certezza che con Lui vicino avrei superato tutte le difficoltà e tutti i problemi. Vicino a P. Pio si viveva spesso in una dimensione fiabesca, in un'atmosfera soprannaturale, perché ciò che alla mente umana è impossibile, alla Sapienza di Dio è possibilissimo. Tanti episodi anche pratici della mia vita accanto a Padre Pio si sono risolti sempre così, con un intervento straordinario che mi faceva magari partire la macchina anche senza benzina, oppure mi faceva guidare col cambio rotto, oppure mi faceva evitare di cadere nelle mani dei banditi in mezzo alle foreste del Sud in piena notte, oppure mi faceva trovare la provvidenza necessaria per vivere a Roma accanto alle persone che dovevo aiutare. La Sapienza Divina mi aiutava a dare il consiglio giusto ai sofferenti, a dare speranza ai dubbiosi, guarigione agli infermi. La Sapienza mi faceva sentire dove era necessaria la mia presenza. E così, per ben 14 anni unito a Padre Pio dalla Sapienza di Dio, ho potuto camminare per le vie d'Italia e specialmente per le vie di Roma dove venivo chiamato l'ambasciatore di Padre Pio". Ma poi, come per tutte le cose belle, c'è un tempo di fine e finì per me il tempo dei viaggi alla ricerca di uomini assetati di bene, perché si avvicinava la morte del santo e la mia vita doveva cambiare. Padre Pio, alla fine dell'anno 1967, mi disse: " Dobbiamo prepararci perché io me ne andrò, lascerò questa terra il prossimo anno e tu dovrai continuare la mia opera, anzi dovrai portare nel mondo l'Amore, perché il mondo sta vivendo in un clima di odio. Sarà la guerra di tutti contro tutti e solo l'Amore di Dio potrà dare un senso alla vita di tutti i popoli della terra; sarà solo l'Amore di Dio che salverà il mondo ". Nella lettera del 1940 P. Pio mi disse che Gesù aveva deciso del mio avvenire, in quel momento mi rivelò che il mio avvenire era questo: " Porterai l'Amore nel mondo per mezzo del Testamento che scriverai ", il Quaderno dell'Amore già annunciato nell'Apocalisse di Giovanni al capitolo 10. In questo libretto ci sono le parole di resurrezione dell'Amore e della gioia di vivere e tutti coloro che vorranno accoglierlo con amore saranno salvi perché questo libro non viene dall'uomo ma viene dal Cuore di Dio e di Giovanni, l'Apostolo prediletto. Quindi forza e coraggio perché nessuno potrà opporsi a questa suprema volontà di Dio di salvare l'umanità intera e di portare a tutti i popoli la certezza che Dio vuole la loro salvezza. Dio non vuole più il diluvio, come disse a Noè, ma vuole un diluvio d'amore. In questo diluvio d'amore risorgeranno le nazioni, i popoli e le genti; in tutto il mondo vi sarà pace e vi sarà ancora il lupo insieme all'agnello. Sembrava una profezia molto lontana, ma poi il libro fu scritto da me il giorno del mio compleanno nel 1968 ed io quest'anno ho la gioia di festeggiare il mio 68° compleanno proprio qui, nella prediletta terra russa che Padre Pio amava tanto. È qui che Dio vuole aiutare voi tutti, amati fratelli di Russia, amati fratelli ortodossi, ad essere sempre più perfetti nell'amore, perché il fine del cristianesimo è proprio questo: renderci perfetti nell'amore. La Chiesa Ortodossa ha un grande merito in questo, perché ha dato il primato all'Amore e, anche dopo lo scisma, ha saputo mantenere vivo l'amore di Giovanni, l'Apostolo che doveva salvare le genti alla fine dei tempi. Nella Chiesa Ortodossa, ancor più che nella Cattolica, è stato innalzato l'amore di Gesù e di Giovanni e quindi voi non farete fatica ad accogliere queste parole dell'Apostolo Giovanni perché nei vostri cuori, la santa Chiesa Ortodossa ha già provveduto a seminare l'immenso fuoco d'amore di Gesù e di Giovanni ed è per questo, cari amici dell'ortodossia di Russia, che la Madonna a Fatima ha parlato di voi, ha parlato della Santa Russia, dei popoli della Santa Russia come di coloro che sono i più idonei a portare l'Amore nel mondo. L'Amore è stato posto nei vostri cuori da quando vi siete convertiti al cristianesimo per opera della Principessa Olga di Kiev e questo vostro cristianesimo è rimasto sempre puro, non si è compromesso con altre ideologie. Avete mantenuto fede al comando della lettera di Giovanni che dice che tutti quelli che non confessano che Cristo è Dio e si è incarnato, sono l'anticristo. Oggi, in questo tempo di confusione, l'Apostolo Giovanni è qui vicino a voi in questo libretto, in queste parole che sono resurrezione e vita per tutti i cuori buoni come i vostri. È la seconda volta che vengo in Russia e mi sono accorto che le profezie della Madonna di Fatima sono vere. È vero che voi siete buoni, è vero che avete un grande cuore, è vero che siete degni di essere gli apostoli dell'Amore che devono riportare l'unità prima di tutto in tutti i popoli della Santa Russia e poi nella decaduta civiltà occidentale e nel mondo intero. Da noi in Occidente non c'è più l'amore. C'è tanto potere, tanta energia materiale ma l'amore non c'è e senza il cemento dell'amore i popoli si dividono e si uccidono per il possesso di pochi beni. Qui in Russia l'amore c'è ancora, ma bisogna far presto a riunire questo unico amore in un solo cuore, riunire tutti i popoli di tutte le Russie affinché ritorni l'unità nell'amore. Voi che siete stati uniti per tanti secoli, oggi solo restando uniti nell'amore potrete affrontare i problemi economici, potrete risolverli perché avrete a fianco la volontà d'Amore e la Parola di Dio. La Parola di Dio sarà la vostra potenza. Voi, cari amici russi, avete amato tanto la scienza e avete fatto progressi scientifici a non finire, ma il vero pieno successo delle vostre ricerche sarà completo e durerà per l'eternità solo quando tutte le vostre ricerche saranno guidate dall'Onnipotente energia dell'Amore, energia del Verbo che tutto dirige, che tutto può ricostruire e a tutto può dare valore. Il Verbo è la suprema energia d'amore che diventa la scienza del cuore. La scienza del cuore è la scienza di Dio che appagherà tutte le vostre aspirazioni di perfezionamento del creato e di benessere per le creature. Questa è la vera via per creare quel paradiso terrestre che avete sognato. Questo paradiso sarà una realtà se amerete costruirlo mediante l'Onnipotente Verità del Verbo che l'Apostolo Giovanni vi ha portato col suo Vangelo e vi riporta oggi nel Quaderno dell'Amore. Ricordatevi sempre che tutta l'energia creatrice dell'universo è qui. Voi avete immensi spazi, immense terre che dovete recuperare, riunire nell'amore e fare prosperare con la potenza del Verbo. Tutte queste terre dell'Est sono lì che aspettano il vostro amore. Quando voi metterete l'energia del Verbo, nei ghiacci siberiani potrete trovare infiniti frutti per rendere felici i vostri figli. Potrete trovare le messi laddove oggi c'è il deserto, perché il Verbo è l'energia di Dio, è l'energia suprema creatrice che tutto ha creato e tutto vuole ricreare per la felicità dei suoi figli e oggi per voi, popoli della Russia, che siete chiamati ad essere l'esempio capace di ridare energia d'amore e vita a tutti i popoli della terra. La vostra Mosca deve diventare veramente una terza Roma, Roma dell'amore alla vita e dell'amore a Dio. E così veramente il vostro progresso non si fermerà ma bensì correrà verso l'infinito, verso un paradiso che non si perderà mai più. La mia felicità di trovarmi in Russia è tanto grande e mi rammarico che in giovane età non ho studiato la vostra lingua, perché qui mi sento bene, mi sento a casa mia. Sento una grande gioia che è la certezza del vostro amore. Ed è proprio questo amore che mi fa essere felice di rimanere qui ancora qualche giorno, è quest'amore che mi fa sperare di tornare in Russia e di vederla sempre più felice perché io ho sempre amato la Santa Russia e ho sempre pregato perché fosse la terra felice dove gli uomini si amano veramente. Questa speranza è sempre viva in me e si fa certezza ogni volta che penso al senso della mia vita che è stata spesa tutta per un fine d'amore. In tarda età, questo amore che ho conosciuto, che ho vissuto e che ho tentato di portare agli uomini, credo che abbia trovato il giusto canale per diventare un enorme fiume di vita: la Russia. La Madonna è qui con voi, cara gente di Russia, che lavora per farvi diventare quel popolo eletto che finalmente può riportare anche da noi in Italia e in Occidente il distacco necessario per mettere finalmente l'amore al primo posto nei nostri cuori. perché se non sarete voi a convertire l'Occidente, l'Occidente finirà male. Così ci ha assicurato nelle sue profezie la Madonna a Fatima. Così ci ha assicurato Padre Pio durante gli anni in cui gli siamo stati vicini; egli diceva appunto che solo dalla Russia può venire il trionfo dell'amore che deve cambiare le sorti dell'umanità. Ecco che io, con tutti i miei malanni, sono riuscito a venire qui e ringrazio Dio di avermi dato questa felicità, perché qui a Mosca respiro meglio. Anche la mia asma è meno dolorosa perché l'amore rende dolce anche la sofferenza. Quindi voi dovete credermi e dovete lavorare d'accordo con la vostra Chiesa Ortodossa, coi vostri Archimandriti, coi vostri Patriarchi e coi vostri amici laici di buona volontà, tutti uniti per crescere nell'amore. Se credete, meditate e diffondete questo libretto "Quaderno dell'Amore" che vi renderà più facile capire che Dio vi ama, che Dio è con voi, che Dio vi vuole aiutare a essere il popolo felice della santa terra russa. Leggete queste parole meditandole, centellinandole come il Vino Santo perché queste parole non sono mie, sono parole dell'Agnello di Dio che cancella il peccato del mondo e portano la benedizione là dove era scesa la maledizione del serpente. Bevete queste parole e berrete il nettare della pace e della gioia. Oltre Padre Pio, ve lo assicura anche un santo Papa che amava l'ortodossia: Paolo VI. Paolo VI fu il primo Papa a volere cancellare la scomunica che esisteva tra Roma e Bisanzio. Il Papa Paolo VI si recò dal grande Patriarca Atenagora a Costantinopoli per levare la scomunica e il Patriarca ortodosso disse a Paolo VI: " Senza l'amore il cristianesimo sarebbe una morale da schiavi ". Questo perché la durezza della legge sarebbe l'unica guida per il cristiano. Nell'Era dell'Amore abbiamo scoperto che Dio non ci condannerà se noi mettiamo al primo posto il Suo amore. Giovanni dice che l'amore è tutta la legge e tutti i profeti e quindi, quando noi non giudichiamo, quando noi amiamo con tutto il nostro cuore il nostro Dio e il nostro prossimo, noi siamo nella grazia perché le disgrazie vengono dal giudizio. Non giudicate e non sarete giudicati. Cristo è venuto a liberarci dalla maledizione della legge. Nella lettera ai Galati San Paolo dice: " Chi vive sotto la legge vive sotto la maledizione." Cristo è venuto a liberarci dalla maledizione della legge e ci ha portato il primato della legge dell'amore perché quando io amo, osservo tutta la legge e tutti i profeti. Ecco la realizzazione della felicità del popolo russo: la grande bontà e il grande amore di questo popolo devono diventare legge d'amore e in questa legge d'amore tutti i popoli, tutte le repubbliche, Ucraina, Georgia, eccetera, devono unirsi in un amore tale che fa dimenticare i confini delle lingue e del tempo. Ecco, i confini spariranno quando l'amore sarà l'unico nostro Signore. Cari amici, io non voglio stancarvi, vi voglio dire anzi che sono venuto in Russia non per insegnarvi, perché voi avete già il massimo della ricchezza: l'amore. Sono venuto a dirvi solamente che io sono solidale con voi, che desidero e pregherò perché tutte le vostre difficoltà vengano superate da questa potenza d'amore. Siccome credo in ciò che Dio ha operato attraverso di me in questo Libretto dell'Amore, sono venuto a porgervi questa parola, perché sono sicuro che se voi la accoglierete con tutto il cuore farete più presto a conquistare il posto che Dio vi ha preparato nel mondo e nell'eternità: un primato d'amore fra tutte le nazioni della terra. Il Quaderno dell'Amore vi farà capire le verità nascoste e presenti nella vostra ortodossia e che oggi si realizzano perché il fine di tutte le vostre preghiere, di tutte le vostre sofferenze era solamente questo: raggiungere la perfezione nell'amore. Perfetti nell'amore devono essere i vostri figli, le vostre spose, le vostre case, le vostre chiese, i vostri sacerdoti, tutti in un sol cuore per ricostruire l'Impero della nuova Russia che è l'Impero dell'Amore eterno di Dio, di Maria, dello Spirito Santo. E così sia.

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