22 Febbraio 1968

Fu così che sbocciò la primavera, la tua primavera, quando lasciasti dietro di te l’inverno con le sue scorie i suoi detriti portatori di affanni e di malattie.
Sei guarito perché ti sei scrollato di dosso l’inverno. È facile ormai intravedere l’evolversi e lo svolgersi del tuo tempo.
Sei libero senza più l’antico affanno.
L’amico che tu amavi ti ha tradito, tu lo hai lasciato libero di andare, di correre di inseguire con tutto l’entusiasmo le sue chimere.
È tuo ora il tempo, perché per te è primavera.
Tu puoi ora solo o in compagnia raccogliere i frutti, raccoglierti in rinnovate energie.
Non ti manca l’amico che hai amato. È l’amico traditore che è privo di te. L’amor tuo vive perché è tornato interamente a te. Ora ne puoi disporre meglio di prima perché sei ricco più di prima.
Sei ricco di conoscenza, della sofferenza. Il tuo è un amore che si conosce che si sa valutare.
Riprendi a piede libero il tuo cammino in compagnia delle ricchezze che ti sei guadagnato. Godi in silenzio i beni che hai accumulati e stai a guardare sereno quello che accadrà intorno a te.
È il crollo, è la rovina di chi ha creduto di poter disprezzare il bene profondo. È il crollo di chi ha preferito inseguire le chimere.
Ma tu non vedi il male che è in quei cuori.
Vedi dei volti senza luce che accusano per non essere accusati. E tu prosegui il tuo cammino, vai avanti e vedrai oltre.
Al di là del bene e del male c’è una grande conquista che devi fare. È la conquista di una vita tua, una vita che sarà in eterno un centro di forza, di amore e di felicità.

Luigi Gaspari

Questo testo è stato scritto prima della stesura del "Quaderno dell'Amore" e non compare nell'edizione del 1968.
Ricco di significati simbolici di non facile comprensione alla lettura, l'autore ce ne darà le chiavi interpretative sia nelle sue numerose conferenze che in altri suoi scritti.