Antonio Socci


Siracusa 19/08/78 Avvenire
di Salvatore Giardina


Monito di fronte
al dilagare
dell’ingiustizia


In questi 25 anni sono venuti ai piedi della Madonna delle Lacrime come pellegrini 34 cardinali:
Ernesto Ruffini, Ignazio Toppouni, Federico Tedeschini, Stefano Wyszinski, Giuseppe Frings, Marcello Mimmi, Giacomo Lercaro, Giuseppe Wendel, Carlo Confalonieri, Raoul Silva Henriquez, Jaime de Barros Camara, Sebastiano Baggio, Antonio Bacci, Fernando Cento, Francesco Carpino, Eugenio Tisserant, Giuseppe Siri, Pericle Felici, LuiB Traglia, Benno Gut, Corrado Ursi, Mario Nasalli Rocca, Giovanni Wright, Antonio Poma, Silvio Oddi, Ermenegildo Florit, Jean Daniélou, Egidio Vagnozzi, Franziskus Konig, Agnelo Rossi Sergio Pignedoli, Ferdinando Antonelli Salvatore Pappalardo, Pietro Palazzini Più di mille tra arcivescovi e vescovi di tutto il mondo, oltre due Metropoliti ortodossi (Damaskinos e Timiadis), il capo della delegazione buddista di Benares prof. Gunaratana, sacerdoti, religiosi, uomini di scienza, letterati, sociologi, Tutti, nei loro discorsi o nei loro scritti hanno cercato di analizzare il pianto silenzioso di Maria, non più nel laboratorio scientifico, ma alla luce della fede e degli avvenimenti che ci circondano e ci assalgono, offrendo a sè e al popolo di Dio la risposta da dare all'accorato monito della Madre dell'Umanità.
Ricordiamo fra i tanti il vescovo di Leira-Fatima, mons. Joao Pereira Venancio, Hinlicha Paolo, Zemplem Gyorgi (vescovo di Budapest), Sazinowski (vescovo di Lomza), Gabriel Matagrirl (vescovo di Grenoble), don Luigi Sturzo, don Primo Mazzolari, il prof. Francesco Carnelutti, Enrico Medi, Igino Giordani e il prof. Luigi Gedda.
Particolarmente importanti e profetiche le espressioni di Padre Pio da Petralcina che in un pubblico ammonimento ai suoi figli spirituali nel 1963 diceva: « Causa l'ingiustizia dilagante, l'abuso di potere, siamo giunti al compromesso col materialismo ateo, negatore dei diritti di Dio. Questo è il castigo preannunciato a Fatima e riconfermato a Siracusa dalle lacrime della Madonna».
«Tutti i sacerdoti che sostengono la possibilità di un dialogo coi negatori di Dio o coi poteri luciferici del mondo, sono ammattiti, hanno perduto la fede, non credono più nel Vangelo! Così facendo tradiscono la parola di Dio, perchè Cristo venne a portare sulla terra perpetua alleanza solamente agli uomini di cuore ma non si alleò cogli uomini assetati di potere e di dominio sui fratelli»
« Il gregge è disperso quando i pastori si alleano con i nemici della verità di Cristo. Tutte le forme di potere, fatte sorde al volere dell'autorità del cuore di Dio, sono lupi rapaci che rinnovano la passione di Cristo e fanno versare lacrime alla Madonna ».
« Colui che grida “giustizia! giustizia!” è solo un ingiusto se non fa prima giusto se stesso.
In tali condizioni potrà parlare della vera giustizia, perchè la vive e nel viverla la conosce ».
« L'uomo che non sa comprendere la Madre che piange la rovina dei figli, non può affermare di amare e servire la causa del trionfo dell'Amore ».

Le riflessioni
del card. Schuster

Tra i primi che scrissero non possiamo non ricordare le profonde riflessioni indirizzate dal cardinale Ildefonso Schuster al clero e ai fedeli della sua arcidiocesi, prima della morte.
« La Madonna si fa vedere piangere perchè:
1) La Chiesa, cioè il Corpo Mistico di Cristo, in vaste regioni dell'orbe viene perseguitata, massacrata, seviziata, carcerata con nuovi sistemi di crudeltà così raffinati che superano di molto quelli degli antichi tiranni. Quelli tagliavano semplicemente la testa e squarciavano il corpo: questi invece privano il martire anche della coscienza della sua personalità, in modo da non essere più capace di rendere in tribunale gloriosa testimonianza del nome di Gesù Cristo. È appunto tale confessione della fede quello che spaventa i persecutori, tanto che la sopprimono
2) La Madonna piange perché il Corpo Mistico del Suo Divin Figlio è stato dilaniato e fatto a brani da una quantità di “confessioni” religiose, che in varie epoche sono sorte, o si sono separate dall'unica Chiesa fondata da Cristo sulla roccia di Cepha. Questa discordia di cosi gran numero di cristiani costituisce nelle missioni lo scandalo degli infedeli, e nuoce alla dilatazione del Regno di Dio.
3) La Madonna piange perché un rilevante numero dl cattolici ignora, o quasi l'Evangelo, o non vive più dello Spirito di Cristo, materializzando la propria fede in alcune forme tradizionali che esercitano ben scarso riflesso sulla loro condotta morale. Una vita quasi pagana su di un rudere di fede cristiana.
4) La Madonna piange perché i governi, invece di coadiuvare la Chiesa nella repressione degli errori e del vizio, lasciano libero corso alla propaganda dei cattivi, o intralciano con le loro esigenze e limitazioni l'opera salvatrice della Religione.
5) La Madonna piange, perchè tra le anime a Dio consacrate, molti non hanno ancora compreso la gravità dell'ora e troppo poco si preoccupano delle necessarie riforme di vita in loro stessi e nel popolo cristiano affidato alle loro cure.
6) La Madonna piange, perché come ci assicura il Santo Vangelo, ben pochi prendono la "strada stretta" dell'eterna vita, e quindi ben pochi la raggiungono.
Quarto documento storico, che conferma i precedenti e autorevolmente interpreta il pianto
di Maria Santissima a Siracusa è certamente il radiomessaggio di Pio XII.
Il 17 ottobre 1954 il Papa Pio XII, parlando alla radio, a conclusione del Convegno Mariano di Sicilia suscitò un'ondata di commozione fra la folla che ascoltava, con queste inaspettate e indimenticabili espressioni:
« ... Ora, se tanto ardente e radicata è la devozione a Maria nel popolo di Sicilia, chi potrebbe meravigliarsi che Ella - secondo quanto ci è stato riferito dai vostri degnissimi presuli - abbia scelto una vostra illustre città per dispensare in questi ultimi tempi segnalatissime grazie?».

L'arcano linguaggio
di quelle lacrime
« Certamente questa sede apostolica non ha finora in alcun modo manifestato il suo giudizio intorno alle lacrime, che si dissero sgorgate da una sua effigie in un'umile casa di lavoratori, tuttavia non senza viva commozione prendemmo conoscenza dell'unanime dichiarazione dell'Episcopato della Sicilia sulla realtà di quell'evento. Senza dubbio Maria è in Cielo eternamente felice e non soffre né dolore né mestizia; ma Ella non vi rimane insensibile, che anzi nutre sempre amore e pietà per il misero genere umano, cui fu data per Madre, allorché dolorosa e lacrimante sostava ai piedi della Croce, dove era affisso il Figliolo.
Comprenderanno gli uomini l'arcano linguaggio di quelle lacrime? Oh, le lacrime di Maria !
Erano sul Golgota lacrime di compatimento per il suo Gesù e di tristezza per i peccati del mondo.
Piange Ella ancora per le rinnovate piaghe prodotte nel Corpo Mistico di Gesù? O piange per tanti figli, nei quali l’errore e la colpa hanno spento la vita della grazia, e che gravemente offendono la maestà divina? O sono lacrime di attesa per il ritardato ritorno di altri suoi figli, un dì fedeli, ed ora trascinati da falsi miraggi fra le schiere dei nemici di Dio? A voi spetta il cooperare con l'esempio e con l'azione al ritorno dei profughi alla casa del Padre e di adoperarvi affinché si chiudano al più presto le brecce aperte dai nemici della religione nella vostra isola, fatto oggetto di cupido assedio. Perciò non lasciate trascorrere questo giorno senza proclamare unanimemente, pubblicamente e solennemente che il popolo della Sicilia intende rimanere fedele a Cristo e alla Chiesa, senza discussioni né riserve, dal primo all'ultimo dei suoi figli, nella più genuina tradizione dei padri. Da parte Nostra, non vorremmo terminare questa Nostra esortazione senza avervi indicato brevemente in che modo il popolo della Sicilia rinsalderà la sua fedeltà a Cristo. Curate primieramente l'istruzione religiosa in tutte le età e in tutti i ceti sociali, in particolare tra la gioventù. Agli ammalianti sofismi degli avversari della Chiesa non vi è che da opporre la chiarezza della sua verità. Un popolo che non conosca quali siano i veri tesori, non saprà né conservarli né difenderli: si accorgerà dei perduti beni, quando ne sarà stato già depredato.
Apprendete e approfondite la dottrina cristiana, voi, cui Iddio ha dato tanti egregi talenti d'ingegno, cosicché, per comune riconoscimento, la Sicilia fu sempre vivaio di uomini illustri per scienze ed arti. La fedeltà a Cristo si traduca inoltre nelle frequenza assidua dei Sacramenti, che sono il sostegno della vita cristiana e delle virtù familiari e civiche. I vostri bei templi, monumenti del fervore degli avi, e tafuni anche dell'indomita resistenza alla persecuzione vibrino ancora del vivo palpito della fede operosa. Infine vi chiediamo di continuare ad essere gelosi custodi dei filiali vincoli, che sempre vi legarono a questa sede apostolica. Come un giorno di buon animo la Sicilia annuì ai desideri del Nostro predecessore S Gregorio Magno, particolarmente ad essa affezionato, così la Nostra voce trovi sempre negli animi vostri pronto e incondizionato consenso (Greg. I, Epist. Iohanni Episc. Syracusano, Otc. 598 - Reg. IX,26 - Mon.Ger.Hist., Epp. t.2, pag. 59-B0).
Ricevete questa nostra esortazione quasi messaggio della Madre di Gesù a voi che a Lei intendete consacrarvi come a vostra Signora e Protettrice.
Affinché i desideri di Lei e i nostri voti si compiano, invochiamo l'abbondanza delle Divine Grazie per ciascuno di voi e per l'intera Sicilia, in particolare per i poveri, i malati, i piccoli, i lavoratori del mare e delle campagne, le autorità civili, i vostri presuli e i vostri sacerdoti. A tutti impartiamo con effusione di cuore la Nostra Apostolica Benedizione ». (A.A.S. 658 -17 ottobre 1954 - Tra i Memorandi Fasti -).