20 Settembre 1926 - Lunedi


ILDEBRANDO PIZZETTI

 

Denominato da Gabriele d’Annunzio Ildebrando da Parma, il Pizzetti nacque in tale città il 20 settembre 1880 e nel Conservatorio ella sua città nativa fece gli studi, specie sotto la guida di Giovanni Tebaldini. Si era subito fatto notare per l’altezza dell’ingegno e pel grande amore agli studi dell’arte: e aveva subito intuito la necessità di associare a quella musicale quella cultura generale che è oggi dì indispensabile ad ogni ogni buon musicista. Uscito dal Conservatorio, fece fece le sue prime armi come sostituto direttore d’orchestra: poi ebbe un incarico nello stesso Conservatorio di Parma e quindi ebbe la cattedra di armonia e contrappunto in quello di Firenze, del quale, dopo la morte del Tacchinardi, fu nominato direttore. Da poco tempo è stato assunto alla direzione del Conservatorio di Milano. Legato da rapporti amichevoli al D’Annunzio che tanto lo stima, il Pizzetti si fece conoscere scrivendo la musica per La nave e gli intermezzi per La Pisanella del poeta abruzzese. E questi lavori, se pur suscitarono discussioni tra i critici, furono anche oggetto di calda ammirazione, specie per parte dei giovani musicisti, che salutavano in lui, un nuovo astro sorgente.

Al teatro, Ildebrando Pizzetti ha dato finora due opere Fedra (1915) e Debora e Jaele (1922) che hanno levato molto rumore e che rivelano nel loro autore una nuova, alta e nobile concezione del dramma. Ma un nuovo lavoro teatrale è annunziato: altri precedenti non furono rappresentati o furono lasciati incompiuti, come Giulietta e Romeo, Aeneas, Mazeppa, Lena.

La produzione poi extra-teatrale di Ildebrando Pizzetti, è così abbondante che troppo ci vorrebbe a fare l’elenco di tutte le opere sue. Basterà pertanto qui ricordare i tre Preludi per l’Edipo re di Sofocle, l’Ouverture per una farsa tragica, le varie Liriche per canto (tra cui I pastori, S. Basilio, Il Clefta prigione, la Passeggiata, Angelica, Assunta, La madre al figlio lontano) vari pezzi per pianoforte, le Danze antiche per l’Aminta di Torquato Tasso, Il Poema per violino e orchestra, la Sinfonia del fuoco, per la Cabiria del D’Annunzio, le musiche per l’Abraam e Issac di Feo Belcari,il Quartetto il la magg. e le due nobilissime Sonate, una per violino e pianoforte ed una per violoncello e pianoforte, la Messa per i funerali di Re Umberto al Pantheon. Uomo, come è stato detto, di varia e vasta cultura, il Pizzetti ha pure pubblicato molti scritti di letteratura musicale, come lo studio su La musica dei greci, il volume Musicisti contemporanei, e l’altro Intermezzi critici, e quello su la musica italiana, il bellissimo studio su La musica di Vincenzo Bellini, quelli su Faust nella leggenda, nella poesia e nella musica, su l’Arianna del Dukas, sul Pellèas del Debussy e altri pubblicati sulla Rivista Musicale Italiana, sul Marzocco, su La voce e su altri periodici, oltre alle critiche musicali fatte per giornali, quotidiani ed oltre a varie conferenze e letture che furono pur pubblicate.

 

(Tratto da :Almanacco Italiano 1926 - Bemporad & Figlio - Firenze, 1925 )